COLLOCAZIONE PROVVISORIA
Penso che non ci sia formula meglio per definire la croce. La mia la tua
croce non solo quella di Gesù. Coraggio, all'ora: la tua croce, anche se
durasse tutta la vita, è smpre “ collocazione provvisoria”. Il calvario dove
essa è piantata, non è zona residenziale. E il terreno di questa collina dove
si consuma la tua sofferenza, non si vedrà mai come suolo edificatorio.
C'è una frase immensa, che riassume la tragedia del creato
alla morte di Cristo: “Da mezzogiorno
alle tre di pomeriggio, si fece buio su tutta la terra”. Un giorno quando
avrete finito di percorrere la
mulattiera del calvario e avrete sperimendato come Cristo l'agonia del
patibolo, si squarceranno da cima affondo i veli che avvolgono il tempio della storia e finalmente saprete
che la vostra vita non è stata inutile. Che il vostro dolore ha alimentato
l'economia sommersa della grazia. Che il
vostro martirio non è stato assurdo, ma ha ingrossato il fiume della redenzione raggiungendo gli angoli più remoti della terra. Coraggio fratello che
soffri. C'è anche per te una deposizione della croce. Ecco già una mano forata
che schioda dal legno la
tua. Ecco un volto amico, intriso di sangue e coronato di
spine, che sfiora con un bacio la tua fronte. Ecco un grembo di donna che ti avvolge di tenerezza.
Coraggio! Mancano pochi istanti alle tre di pomeriggio. Tra
poco il buio cederà il posto alla luce, la terra riaquisterà i suoi colori e il
sole della Pasqua irromperà tra le nuvole in fuga.
Santa Maria, donna del Sabato Santo, nel quale almeno per un giorno si è raccolta
la Fede di tutta la Chiesa, guidaci per mano alle soglie della luce, di cui la Pasqua è la sorgente suprema. Ricordaci che non
c'è peccato che non trovi redenzione. Non c'è sepolcro di cui la pietra non sia
provvisoria sulla sua imboccatura. Santa Maria, donna del Sabato Santo,
raccontaci come nel crepuscolo di quel giorno, ti sei preparata all'incontro
col tuo figlio Risorto”.
(Tratto da un testo di Don Tonino Bello)
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