Effusione del 28 novembre 2010


Effusione di Spirito Santo

Sono le otto di domenica mattina e una dozzina di automobili sfilano ordinate sotto qualche fiocco di neve sulla strada semideserta che da Nichelino conduce a Piossasco. E’ il 29 novembre e nonostante il freddo di questa mattina non si tratta di un gruppo di amici che si è svegliato presto per andare a sciare, non sembra nemmeno la domenica adatta per andare a fare una gita in campagna. Non vedo né sciarpe né bandiere quindi non si tratta di un gruppo di tifosi che seguono la squadra del cuore in una lunga trasferta; non si tratta di un corteo funebre e nemmeno di un matrimonio, pertanto, a prima vista, questa piccola colonna di auto viaggia ordinata senza un perché.

Invece sì, si tratta di un matrimonio, un matrimonio speciale. All’interno di quelle automobili ci sono 17 sorelle e fratelli che si stanno recando al loro matrimonio con lo Spirito Santo, accompagnati dai loro amici del gruppo del Rinnovamento nello Spirito Santo, Regina degli Apostoli, di Nichelino. Questo matrimonio speciale si chiama Effusione dello Spirito Santo ed è il passo di ingresso dei fratelli che si sono accostati al gruppo di preghiera nell’ultimo periodo.

Infreddoliti e ancora assonnati arriviamo alla casa di preghiera San Camillo di Piossasco dove ci accoglie il calore del camino acceso della stanza di ingresso e poco più in là l’abbraccio ancor più caloroso di padre Mimmo, il direttore spirituale del gruppo, che prima di badare alle nostre necessità spirituali, ha deciso di offrirci un caldo caffè per risvegliarci dai nostri torpori e presentarci più svegli all’incontro con il Signore.


I membri del pastorale e gli anziani del gruppo iniziano a muoversi tra le diverse stanze di questa casa di Dio in silenziosa sintonia per predisporre gli ultimi preparativi per la festa. Gli effusionandi invece si raccolgono nella sala principale che ci ospiterà tutti per gran parte della giornata. 

In questa stanza il rosso regna sulla moquette, sul tappeto, sulle tende, sulle pareti. Le sedie rosse disposte al centro della sala a ferro di cavallo sono state riservate per loro ma i nuovi non osano nemmeno avvicinarsi; si guardano intorno con timidezza, osservano in silenzio il lavorio dei più anziani che come tante mamme e papà stanno preparando con amore ogni piccolo dettaglio per la conferma del battesimo per questi nuovi figli spirituali. Una grande statua di Gesù Glorioso sovrasta l’intera sala, accanto vedo la statua di Maria e la colomba rossa che simboleggia lo Spirito Santo, respiro l’aria di un luogo santo.

Mi avvicino a una giovane effusionanda e quando le chiedo di parlarmi di come sta vivendo questi momenti ricevo prima uno sguardo interrogativo che dice … ma cosa ci fai tu in questo mio momento magico ? … ma subito dopo il suo sguardo diventa un sorriso. Le chiedo da dove ha avuto inizio questa avventura e lei mi indica l'amica al suo fianco, la ragazza che l’ha invitata ad unirsi alla preghiera del nostro gruppo.  Ha vissuto per anni una vita da credente non praticante, questa è la sua prima esperienza spirituale e sta rispondendo con entusiasmo a quella che definisce una chiara chiamata ricevuta dal Signore. Durante il seminario di vita nuova ha imparato a conoscere la misericordia di Dio, si è lasciata attrarre dal Suo amore infinito e questa mattina ha il cuore pieno di aspettative per quello che lo Spirito vorrà donarle.


La sala centrale si sta riempiendo ma nessuno rimane al suo posto perché è il momento dell’accoglienza, tra abbracci e sorrisi il gruppo costruisce il cenacolo di preghiera e si prepara a dar lode al Signore. Dopo pochi minuti Pino, il nostro maestro di musica, rompe gli indugi e intona con la sua chitarra la prima canzone di questa mattina: “Sorridi che Gesù ti ama”.


Lodiamo il Signore, lo ringraziamo per questa giornata e lo invochiamo … vieni Signore Gesù a fare nuove tutte le cose, ti ringraziamo per le meraviglie che compirai per ciascuno di noi. Scendi con potenza con il tuo Santo Spirito nei cuori delle sorelle e dei fratelli che si preparano all’Effusione, la potenza dello Spirito Santo ha messo nei nostri volti il tuo sorriso.

Mi torna in mente la sveglia delle sette, la voglia di rimanere al caldo sotto le coperte, la colonna di automobili sotto la neve e il freddo; sono contento di essere qui, in questo luogo sconosciuto adesso mi sento al mio posto, mi sento a casa.

Gemma, la coordinatrice del gruppo, si accosta al microfono e introduce questa giornata … Gesù vuole rompere le nostre catene attraverso il suo Spirito, come fece per Paolo e Pietro negli episodi narrati negli Atti degli Apostoli. Oggi non è un giorno comune, oggi accade qualcosa di concreto e di vero come la Passione di nostro Signore, che non è rimasta una leggenda perché è stato Sangue vero e autentico di Dio, versato per portare liberazione reale e concreta per tutta l’umanità. In questa giornata tutto il gruppo è proteso verso i nuovi effusionandi, occorre arrendersi al Signore in modo che Dio possa fare di ciascuno ciò che vuole.

Iniziamo ad invocare lo Spirito Santo ed Egli immediatamente si fa presente, un fratello proclama un’immagine ad alta voce … vedo una grande strada con Gesù davanti a noi nell’atto di porgerci delle nuove vesti, sono le vesti nuove dello Spirito Santo. 

Dalla sala un altro fratello legge una parola che conferma quanto detto poco prima dagli altri:
Lettera ai Romani 7, 6
Ora però siamo stati liberati dalla legge, essendo morti a ciò che ci teneva prigionieri, per servire nel regime nuovo dello Spirito e non nel regime vecchio della lettera.

Ispirata dallo Spirito Santo, Gemma chiede a padre Mimmo di dare un’assoluzione ad ogni effusionando per tutti i peccati veniali commessi negli ultimi giorni, dalla sala arriva una conferma per questa richiesta del Signore e il sacerdote procede ad assolvere e benedire ciascuno dei giovani fratelli raccolti al centro della sala.

Mi vengono i brividi a pensare a quanto i peccati tengano lontani dalla grazia del Signore: tutti gli effusionandi si sono confessati nei giorni scorsi, eppure Gesù richiede in questo momento una nuova assoluzione per ogni piccolo peccato commesso in queste ultime ore perché vuole che ciascuno si presenti puro all’incontro con lo Spirito Santo. Penso al carico dei miei peccati, anche io
mi sono confessato da pochi giorni, ma desidero fortemente essere nuovamente assolto e perdonato per ogni mancanza che mi allontana dalla grazia del Padre.

Questi pensieri mi accompagnano durante l’invocazione dello Spirito Santo e tutto il gruppo continua a ricevere profezie e parole di introduzione a questa grande giornata; la coordinatrice proclama una parola rivolta agli effusionandi : “Oggi tutti voi sarete ripieni di Spirito Santo” e dal fondo della sala una sorella conferma.

Prima di rinnovare le promesse battesimali il gruppo invoca lo Spirito Santo sul nostro direttore spirituale, e anche lui, il ministro di Cristo, riceve il dono della luce divina e della conferma su quanto sta vivendo in questa fase della sua vita. Lo Spirito parla attraverso la voce di una sorella … il Signore invita padre Mimmo a non guardare al passato, ma al presente e al futuro, e a non rammaricarsi per i piccoli errori che pensa di aver compiuto. Soltanto il chicco di grano che marcisce nel terreno può portare frutto, il Signore invita  il sacerdote a guardare ai frutti che ha prodotto sino ad ora. E ancora …. Tutte le azioni che compie sono benedette da Dio e non ha nulla da rimproverarsi, egli è sotto la protezione del mantello di Maria Santissima.

Dalla sala arriva subito anche una parola di conferma:
Matteo 12, 18-21
Ecco il mio servo che io ho scelto; il mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Porrò il mio spirito sopra di lui e annunzierà la giustizia alle genti. Non contenderà, né griderà, né si udrà sulle piazze la sua voce. La canna infranta non spezzerà, non spegnerà il lucignolo fumigante, finché abbia fatto trionfare la giustizia; nel suo nome spereranno le genti. 

Dopo aver rinnovato le promesse battesimali la preghiera si conclude con l’affidamento a Maria di tutto il gruppo: adesso è tutto pronto, ogni fase della preparazione è completa e gli effusionandi sono finalmente ad un passo del loro incontro con Dio.

Ma proprio come una mamma, nel momento di accompagnare i propri figli all’altare, così la coordinatrice del gruppo vuole trasmettere le ultime raccomandazioni ai suoi nuovi figli spirituali, prima di lasciarli nelle mani di Dio … permettete allo Spirito Santo di donarvi quello che vuole donarvi. Lo Spirito Santo ha pronto per ciascuno di voi un pacchetto, un progetto, ma non è detto che lo si possa comprendere tutto da subito. Il progetto di Dio su ciascuno di noi è una scoperta da fare giorno per giorno attraverso momenti di grazia e di sofferenza. Ognuno ha il suo servizio da compiere ed occorre lasciarsi guidare dallo Spirito Santo e dal proprio Padre Spirituale, perché diversamente si rischia di seguire il proprio progetto invece del progetto che ha scritto Dio per ciascuno di noi. Chiedete oggi al Signore i Suoi doni per metterli al Suo servizio, per servirlo dove e come vuole Lui, dentro o fuori dal movimento del Rinnovamento nello Spirito Santo, secondo la Sua volontà.

Il gruppo a questo punto si divide: ci sono 4 gruppetti di fratelli e sorelle “anziani” guidati da un membro del pastorale che si allontanano dalla sala per raggiungere ciascuno una stanza separata dove avranno luogo le preghiere di effusione. Gli altri rimangono nella sala principale dove è stato esposto il Santissimo Sacramento ad adorare e intercedere per i fratelli che stanno ricevendo la preghiera.

E adesso io cosa faccio? il gruppo si è diviso, io dove vado ? Rimango qualche minuto in preghiera davanti al Santissimo e chiedo proprio al Signore di indicarmi come riuscire a testimoniare nel migliore dei modi gli avvenimenti di questa straordinaria giornata. Il canto in questo momento è bellissimo. “Gesù, ricordati di me, Tu sei veramente il Figlio di Dio, venuto a salvarmi!” Mi viene da dire, Gesù ricordati anche di me oggi, abbi pietà di me, dona anche a me la Tua liberazione e la Tua salvezza.

Rimango ancora un poco nella sala dell’adorazione e poi esco, inizio a girare per la casa. La sensazione è strana, ciascuno dei gruppi ogni tanto, durante la preghiera di Effusione e l’adorazione intona un canto, e tutte le voci si mescolano insieme, però non si sovrappongono, non si disturbano; è come se ogni canto diverso confluisse armoniosamente in un unico canto di lode al Signore.

Vedo una rampa di scale e la percorro, arrivato al primo piano mi volto a destra ed entro nella prima stanza che trovo aperta. Mi accorgo di essere entrato nella cappella, dentro trovo 5 sorelle che hanno appena concluso una preghiera di Effusione, nessuna di loro incrocia i miei occhi; rivolgo uno sguardo interrogativo a Gemma la quale mi fa capire che posso restare, ma in realtà non lo so, non so se mi ha risposto così solo per non farmi sentire escluso o se veramente posso assistere a quello che sta per accadere. In ogni caso mi faccio piccolo piccolo, provo a scomparire ed apro il mio taccuino.

Dopo pochi momenti vedo entrare nella stanza una giovane ragazza, cammina lentamente con le mani giunte, la testa leggermente reclinata in avanti e lo sguardo fisso al suolo. Appare attenta, emozionata, serena e una sorella le si fa incontro, rivolgendole un grande sorriso le prende le mani e la invita a sedersi sulla sedia posta al centro della stanza. La ragazza risponde al sorriso, si guarda per un attimo intorno e si siede, fissando l’altare posto esattamente di fronte a lei.

Gemma introduce la preghiera … noi crediamo che veramente lo Spirito Santo è qui ed ha preparato questo momento per te da molto tempo per donarti la sua grazia. Sei come un bocciolo che contiene già tutte le grazie e i doni dello Spirito Santo dentro di sé, ma vai aiutata a crescere, hai bisogno di tempo e di ricevere la conferma della grazia per crescere in fiducia e sicurezza. Dio ti chiederà di ubbidirgli quando chiederà cose che tu non vuoi fare, ma sarà fedele e vicino a te in ogni momento.


Le donne incaricate di unirsi alla preghiera si avvicinano e appoggiano le mani sulle spalle della ragazza, lei rimane immobile, a mani giunte, chiude gli occhi e si abbandona all’incontro incontro con Dio. Lo Spirito Santo si fa immediatamente presente ed elargisce le primizie dei Suo doni per questa sorella … Il Signore è il tuo pastore, oggi sei un fiore per il Signore. Gesù dice, coccolate questa figlia mia! 


Tutti iniziano un canto in lingue e ad un certo punto due lacrime rigano il viso di questa figlia di Dio e lei pronuncia a bassa voce “Maranatha!” (vieni Signore Gesù).

Lo Spirito aleggia realmente sopra di noi, una sorella riceve l’immagine di questa ragazza che salta di gioia e ci avviamo alla vera preghiera di Effusione.

Mi accorgo che quello che sto facendo è come entrare nel sancta sanctorum, il santo dei santi, la stanza sacra del tempio di Gerusalemme, dove solo il sommo sacerdote, solo lui e solo una volta l’anno poteva entrare per il sacrificio, perché quella, secondo gli Ebrei, era la stanza di Dio.

Per noi cristiani ogni cuore è la stanza di Dio, è il sancta sanctorum, il tabernacolo, il trono di Dio e mi rendo conto in questo momento di essere entrato nel cuore di questa ragazza aperto alla presenza di Dio. E’ un luogo troppo intimo per sopportare la presenza di estranei, ma non sono entrato io, io sono rimasto fuori, è entrato solo il mio servizio di narratore e testimone della potenza dell’amore di Dio.

Inizia adesso la parte centrale della preghiera di Effusione … Signore, questa figlia chiede allo Spirito Santo di essere il suo sposo fedele e tutti intorno invocano lo Spirito Santo, donale Signore il tuo sigillo, una vita nuova, un nome nuovo … “Gazzella” ecco il nome nuovo scelto dal Signore.[Si fa riferimento a "Tabitha", nome aramaico che significa “gazzella”, negli Atti degli Apostoli 9,36-43. Tabità viene raffigurata come esempio di donna cristiana.]


Le sorelle in preghiera si accorgono che lo Spirito Santo si è già effuso sulla ragazza, forse tra i 12 e 13 anni in occasione di una preghiera. Il Signore chiede con autorità a Gazzella di aprire il suo cuore. Una sorella riceve l’immagine della ragazza tra tanti bambini e Gesù che dice: “vai in mezzo a loro e porta me, guardali come li guarderei io, abbracciali come li abbraccerei io, amali come io li amerei". 


E ancora “Il Signore poco alla volta eliminerà la diffidenza dalla tua vita”. Il Signore, tramite una sorella, dà la parola dagli Atti degli Apostoli 27,25Perciò uomini, non perdetevi di coraggio; ho fiducia in Dio che avverrà come mi è stato detto, come se il Signore volesse indicarle la strada per eliminare la diffidenza dalla sua vita attraverso la fiducia in Dio. Arriva poi un’altra immagine, una colomba con una ramo d’ulivo nel becco.

In pochi minuti sono successe altre mille cose che non ho notato o non sono riuscito a cogliere, ma alla fine Gazzella mostra lo splendido sorriso che aveva celato sino ad ora, ringrazia, abbraccia e saluta le sorelle che l’hanno accompagnata in questa preghiera, esce dalla cappella ed io provo ad inseguirla.
La raggiungo e lei si ferma, sorride anche a me e accetta di raccontare qualche istante della sua esperienza, si ferma sul momento in cui ha avvertito l’invito del Signore, quasi un ordine perentorio, ad aprire il suo cuore completamente e ad accettare senza condizioni tutto quello che Lui vuole compiere in Lei. Questa era proprio la preghiera che Gazzella aveva nel cuore per quella giornata, aveva chiesto al Signore di aiutarla ad aprire il suo cuore alla misericordia di Dio, per poterlo riempire della Sua pace. 

Era l'invito contenuto nel messaggio della Madonna di Medjugorie del 25 novembre.
“Cari figli,
vi guardo e vedo nel vostro cuore la morte senza speranza, l’inquietudine e la fame. Non c’è preghiera ne fiducia in Dio perciò l’Altissimo mi permette di portarvi speranza e gioia. Apritevi. Aprite i vostri cuori alla misericordia di Dio e Lui vi darà tutto ciò di cui avete bisogno e riempirà i vostri cuori con la pace perché Lui è la pace e la vostra speranza.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata”

Gazzella è stata esaudita, lo Spirito l’ha aiutata a compiere ciò che lei desiderava ma che da sola non riusciva a compiere pienamente.

Mi accorgo che il suo spirito è rimasto ancora in preghiera, mentre io le parlo lei canta l’Alleluia che sente provenire dalla stanza dell’adorazione; forse ho esagerato con la mia intrusione, la ringrazio e la lascio tornare alla preghiera di ringraziamento.

Tutto il gruppo si raccoglie di nuovo nella sala principale e concludiamo insieme l’ adorazione del Santissimo Sacramento che ha accompagnato le preghiere di Effusione. L’atmosfera adesso è meno solenne e più gioiosa, sembra che i nuovi effusionati abbiano ricevuto almeno il dono della gioia e della parola, oltre a tutto il resto. Il gruppo tende a distrarsi un po’ anche perché ormai è ora di pranzo.

Dopo una pausa di un’oretta il gruppo si ritrova nella sala grande e Gamma invita i neo-effusionati ad una breve testimonianza. Io le ho trascritte quasi tutte, le ho rilette, e mi sono accorto che sono tutte uguali, perché ?
Forse perché quando Dio si fa presente nel cuore lascia un’impronta così forte che le parole per descriverla, nel nostro povero linguaggio umano, sono poche, insufficienti e comunque tutte uguali:

… ho provato un’immensa gioia nel cuore, mi sono commosso, ho pianto tanto, provo una grande serenità, ho sentito la presenza del Signore, l’abbraccio del Padre, farò quello che il Signore mi dirà di fare, seguirò la volontà del Signore, amerò il Signore e i miei fratelli, lo Spirito ha aperto e letto il mio cuore e la mia mente, Gesù mi ha fatto un regalo bellissimo, oggi sono rinata e darò la mia vita al Signore, ho posto la mia vita nelle mani di Dio, con l’aiuto di Gesù so di poter fare qualsiasi cosa, non ho più paura, non abbiate paura!

Queste parole tentano di descrivere sensazioni di Paradiso e sono l’espressione dei nostri desideri dello spirito, i desideri più puri e profondi, sono il bene che sempre sin da bambini, abbiamo desiderato avere nel cuore. Sono sensazioni, propositi e desideri uguali e comuni a tutti perché la radice buona e originale dei nostri cuori è la stessa, la matrice dei nostri sentimenti e delle nostre aspirazioni più alte è una sola, perché siamo stati tutti fatti a immagine e somiglianza di Dio.

Ci prepariamo infine alla S. Messa, ultimo atto di questa nostra giornata e durante la Messa avremo un piacevole imprevisto: l’Effusione dello Spirito Santo su un fratello che per motivi di lavoro non era riuscito ad essere presente in mattinata.

Nella prima domenica di Avvento, l’inizio del nuovo anno liturgico, il sacerdote si confronta con un brano di Vangelo dal carattere apocalittico, dal quale trae una catechesi originale e profonda che spero di aver trascritto fedelmente.

Matteo 24, 37-44
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata. Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».

Durante i primi anni dell’era Cristiana i fedeli avevano una festa soltanto, la domenica, durante la quale celebravano l’Eucarestia e generalmente facevano un pranzo insieme. Solo dal 354 d.c. si inizia a festeggiare la nascita di Gesù, il 25 dicembre, prendendo a prestito la data di una festa pagana, il solstizio d’inverno, una festa di gioia, il momento in cui il sole inizia a ritornare al centro del cielo e preannuncia la primavera. Solo dal 600 d.c. si crea il periodo di Avvento, articolato in 4 domeniche prima del Natale.
Avvento per i pagani significava la venuta del loro Dio, del quale esponevano le statue, ma anche la visita di un re in una città. Ma Gesù, il nostro re, non è già venuto? Perché prepararsi al Natale?

Occorre pensare che le vie del Signore non sono le nostre vie, si può aspettare un amico per tanto tempo e non incontrarlo mai, come è possibile ? Accade quando si sbaglia il luogo e l’ora. Noi tutti corriamo il rischio di aspettare Gesù dove non arriva, dove non arriverà mai: per esempio nella malattia, nelle difficoltà economiche, nella nostra solitudine, nell’insuccesso, per farci riemergere, per guarirci, per far rispettare i nostri diritti. Noi preghiamo il Signore di inserirsi nei nostri progetti, ma Lui ci delude, perché è Lui che ci inserisce nei Suoi e non viceversa. Noi vogliamo vincere con Lui , ma Lui sceglie la sconfitta, la croce.

Gesù viene non per inserirsi nei nostri sogni ma per inserirci nei suoi progetti. L’autentica prospettiva cristiana è la disponibilità a fare agire Gesù nella nostra vita. Anche oggi noi possiamo dire “Il Signore ha visitato e redento il Suo popolo”, viene a rischiarare le nostre notti: dolore, sconforto, umiliazione, abbandono, idoli verso cui immoliamo incenso e che ci fanno soffrire. Oggi
noi abbiamo sciolto queste catene. La vera prospettiva cristiana è aspettare Gesù nei luoghi che Lui è solito percorrere.
Fuggiamo da interpretazioni apocalittiche, da prossima fine del mondo, di questo brano di Vangelo. Si tratta di cose che accadono ogni giorno, ogni giorno infatti ci sono persone chiamate da Gesù che vivono accanto a persone che non riescono ad accogliere la Sua chiamata.

Durante l’Avvento ci saranno ancora lettura particolari e vi invito ad evitare interpretazioni stravaganti; il Vangelo infatti è sempre “buona novella” e non va strumentalizzato. Gesù ci dice: non andate a cercarmi dove io non passo ma nella preghiera costante, nell’Eucarestia, anche per combattere i momenti di deserto spirituale che posso arrivare in qualsiasi momento. Siate fedeli agli appuntamenti quotidiani con Gesù.

Prima della Consacrazione il gruppo si riunisce attorno al fratello per l’Effusione e il sacerdote ci invita a pregare per lui come se fosse la persona a noi più cara. Il gruppetto che originariamente doveva pregare su di lui si avvicina e inizia la preghiera ma immediatamente una sorella avverte un comando del Signore e chiede a padre Mimmo di guidare lui stesso la preghiera, imponendo le sue mani sul ragazzo. La mia interpretazione personale è semplice: siamo all’interno della Celebrazione Eucaristica, non può che essere il sacerdote, il ministro di Dio, a guidare anche questa preghiera.

La preghiera è corale e potente, sono molte le parole e le immagini donate al giovane e veramente io stento a trascrivere tutto … “Figlio mio ti dono il mio Spirito su di te, sei il mio prediletto, ogni tua preghiera sarà per me dolce come il miele. Eri terra arida ma io da te ho fatto sgorgare un fiume che non solo disseterà te ma disseterà anche altri, sei come un seme che donerà frutto.

Parole confermate anche dalla Scrittura:
Michea 7,11
È il giorno in cui le tue mura saranno riedificate; in quel giorno più ampi saranno i tuoi confini.

E la preghiera continua, si alza una lode di ringraziamento al Signore per aver prediletto Antonio e per tutte le promesse che gli hai fatto, si è abbandonato come una bimba tra le tue braccia. Arriva ancora un’immagine: la presenza di Maria lo avvolge con il suo manto stellato, la vicenda spirituale di Aquesto giovane fratello sembra tutta nata per caso invece l’immagine ci dice che è Maria a reggere tutto quanto e gli ricorda che dietro ad ogni contrarietà c’è una bene più grande.

L’ultima immagine è quella di un’onda che si infrange lentamente su una spiaggia e la cambia, la consuma piano piano: l’onda è l’amore di Dio che riempirà lentamente il fratello e lui, la spiaggia, cambierà e si consumerà per gli altri.

L'effusionando rimane immobile, chissà cosa succede nel suo cuore in questo momento, certamente è travolto dall’amore del Signore e da tutte le parole e le immagini che riceve attraverso i suoi fratelli. L’amore del Signore ha aperto un altro cuore, non so se vi è entrato a porte chiuse o aperte ma vi è entrato, e si prepara a plasmare un nuovo discepolo, un nuovo pastore, un nuovo
testimone …

Conclusa la preghiera di Effusione la Santa Messa prosegue sino alla fine e al momento dell’Eucarestia tutti diventiamo tabernacoli del Signore: ciascuno si chiude in sé stesso per qualche minuto e parla ancora una volta con Gesù: io metto nelle Sue mani la mia vita, il mio dolore, la mia gioia, i miei desideri, i miei progetti e gli chiedo di prendere tutto e di restituirmi invece la vita che vuole Lui per me.

Io ho ricevuto l’Effusione quasi due anni fa, non ho sentito nel cuore le meraviglie che ho ascoltato oggi, per me oggi è stato quindi un misto di gioia e dolore. Faccio molta fatica ad identificare i doni che ho ricevuto, sosto sovente nei luoghi dove passa Gesù, la preghiera, l’Eucarestia, ma non lo incontro quasi mai. Mi accorgo che sono in cammino non certo per i risultati che ho raggiunto, ma soltanto perché oggi non sono dove stavo ieri; in ogni caso non so verso dove sto camminando, non so verso cosa, so per certo però che, Gesù mi porterà lontano.

Quando metto la giacca e avvolgo al collo la sciarpa sono le sei di sera e fuori ormai è buio, non nevica più e penso che la colonna di automobili non si riformerà per il rientro, ognuno questa sera tornerà alla sua casa seguendo una strada diversa, ma di certo dopo questa giornata di comunione tutti ci sentiremo più uniti gli uni agli altri, nell’Amore di Cristo.

2 commenti:

  1. Leggere questo bellissimo e sentito racconto è stato come aver condiviso quella giornata con voi.
    Vi ho ricordati molto e ho chiesto alla Vergine di accompagnarvi con la sua intercessione potente perché poteste ricevere con forza la Grazia dello Spirito. E lo Spirito si diffonde ladove ci sono cuori disponibili ad accoglierlo!
    Ringrazio Dio ogni giorno per essere cresciuta ed essermi formata in questo gruppo: è la testimonianza tangibile di come lo Spirito effonde la Sua Grazia e il Suo Amore in abbondanza!!!
    Vi abbraccio affettuosamente :)
    Lidia

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  2. Condivido questo bellissimo mesaggio che la nostra sorella Lidia ci ha voluto donare dalle terre lontane dell'Asia ringraziando anche io Dio per avermi fatto crescere in questo gruppo... Un saluto a tutti in Gesù :)
    Gigi

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