mercoledì 28 marzo 2012

Il frutto della gioia

Non c'è regalo più bello e più legittimo che lo Spirito di Dio questa sera ci vuole donare a tutti noi qui presenti: il dono della gioia! Il Signore ci ricorda che questo seme è deposto nel cuore di ogni uomo da sempre, ma va risvegliato, stimolato, ravvivato perchè la gioia è frutto dell'amore di Dio che ha per gli uomini ed Egli desidera solamente che noi viviamo con essa nel cuore anche quando soffriamo, quando siamo nel dolore affinchè non ci dimentichiamo che Cristo è risorto!
Chiunque ha fatto un vero incontro con il Signore, non può non gioire e divenire annunciatore.

E' con questa consapevolezza che lodiamo il nostro Signore, Lo benediciamo, Lo ringraziamo con tutto il nostro cuore perchè Egli desidera passare da ciascuno di noi, trasformare la nostra tristezza in allegria, il nostro dolore in gioia perchè in Lui troviamo amore, salvezza, liberazione, pace e rifugio.
Abbandoniamoci nelle mani sicure del Signore, Egli ci rialzerà e ci solleverà su ali d'aquila facendoci brillare a nuova vita, donandoci quello che il mondo non può darci perchè è solo per mezzo dello Spirito che sperimentiamo la vera gioia.

Invochiamo la presenza dello Spirito Santo, chiediamoGli di venire in mezzo a noi, di muoversi in noi per consolarci, per liberarci, per guidarci e di toccare il profondo del nostro cuore, la nostra vita con il Suo amore.
Lo Spirito è in mezzo a noi e vuole guarire alcuni cuori sofferenti e chi sente di voler ricevere una guarigione, si inginocchi. Il Signore ci incoraggia a non temere nulla perchè è presente e ci invita ad essere uomini e donne di benedizione e come quando ci si accoglie, vogliamo tutti insieme allontanarci dai banchi e andare incontro ai nostri fratelli e tracciando un segno di croce sulle loro fronti, diciamo: Io ti benedico nel nome di Gesù!


Grazie Signore Gesù per le meraviglie che hai compiuto questa sera per ognuno di noi; per aver dato ai nostri cuori la Tua gioia e per averci risollevato fino a Te! Lode e gloria a Te Gesù!

Concludiamo la nostra preghiera con la Parola di Abacuc 3, 16-19 e con un canto a Maria:
"Ho udito e fremette il mio cuore, a tal voce tremò il mio labbro, la carie entra nelle mie ossa e sotto di me tremano i miei passi. Sospiro al giorno dell'angoscia che verrà contro il popolo che ci opprime. Il fico infatti non germoglierà, nessun prodotto daranno le viti, cesserà il raccolto dell'olivo, i campi non daranno più cibo, i greggi spariranno dagli ovili e le stalle rimarranno senza buoi. Ma io gioirò nel Signore, esulterò in Dio mio salvatore. Il Signore Dio è la mia forza, egli rende i miei piedi come quelli delle cerve e sulle alture mi fa camminare".
Lode a Te Gesù, Lode a Te Maria!

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