mercoledì 29 giugno 2011

Santa Messa: SS.Pietro e Paolo

Dopo la bellissima preghiera di mercoledì scorso avvenuta fuori nel piazzale della chiesa, questa sera ci prepariamo a celebrare la Santa Messa. La serata si presenta già molto calda dovuta in parte dal caldo di questi giorni e in gran parte dalla presenza di tanti fratelli appartenenti ad altri gruppi che questa sera vogliono unirsi a noi per la Messa.
Non può ovviamente mancare la cara presenza di padre Mimmo, colui che celebrerà la Santa Messa.

La chiesa è piena, ognuno di noi è invitato a prendere posto e a far silenzio, i ragazzi della musica e canto sono pronti con il primo canto d'ingresso, il sacerdote è già sull'altare che attende di incominciare, direi che possiamo iniziare!

Oggi l'intera Chiesa festeggia la solennità dei SS. Pietro e Paolo, ritenuta una tra le più antiche solennità dell'anno liturgico. Ci troviamo di fronte a due personaggi molto importanti della storia della Chiesa cristiana: Pietro, scelto da Gesù a fondamento dell'edificio ecclesiale, colui che ebbe il privilegio di custodire le chiavi del Regno ed essere primo papa, è il discepolo che professò per primo che Gesù è il Cristo, Figlio del Dio vivente; Paolo, colui che inizialmente perseguitava i cristiani e che poi sulla via tra Gerusalemme e Damasco incontrò Gesù, viene chiamato l'apostolo delle genti e predicò ai Giudei e ai Greci Gesù crocifisso.
Entrambi nella fede e nell'amore di Gesù Cristo annunciarono il Vangelo nella città di Roma, fondando la prima comunità cristiana e testimoniando con il loro martirio la devozione per il Signore Gesù.

Non aggiungo altre parole in merito, ma vi riporto qui di seguito la registrazione della riflessione fatta da padre Mimmo sul passo biblico tratto da Matteo 16,13-19:




mercoledì 22 giugno 2011

Preghiera di testimonianza

Pochi minuti prima delle nove la piazzetta di fronte alla statua di San Pio è già piena di gente. Questa sera ci prepariamo ad una preghiera speciale, all'aperto. Nel giorno più lungo dell'anno vogliamo proclamare che Gesù è il Signore anche al dì fuori della nostra chiesa.
Non ci sono posti a sedere per tutti e pertanto molte persone rimangono in piedi e formano un grande cerchio attorno alla platea. I più giovani si raccolgono dietro i nostri cantori per infoltire il coro, in modo che la nostra testimonianza di lode possa salire ancora più forte al Cielo e raggiungere il maggior numero possibile di fratelli attorno. Il primo regalo del Signore è un cielo terso, sgombro da ogni nuvola, dopo che per tutta la giornata il rischio di pioggia aveva messo in forse la nostra iniziativa. Il secondo è il dono di un sacerdote: per l'occasione ci ha raggiunto il nostro direttore spirituale, Padre Mimmo Lovera, la sua preziosa presenza arricchisce questa serata  straordinaria.
Partono i primi canti di lode (li ho raccolti tutti alla fine di questa breve cronaca), l'atmosfera si scalda, da dietro il coro si assiste al miracolo dei volti della platea: in pochi minuti cambiano espressione, perdono le traccie dei problemi di ogni giorno e vengono rivestiti della gioia della lode, donata direttamente da Gesù. E con questo siamo al terzo regalo!

Partono le invocazioni spontanee di lode, da parte di tutti, e si mescolano insieme in un unico canto di lode e ringraziamento rivolto al Signore.Vogliamo ringraziarti Signore perchè sei il Signore della nostra vita, ci hai chiamato per nome a questa preghiera e ci ami in modo infinito. Ciascuno sente la Parola del Signore:"Io ti amo, nessuno può separarti da me!" Sono tantissime, non riesco a tracciarle tutte, ho preferito riproporle registrate per intero.




Grazie Signore per questo dono di testimonianza. Lode e Gloria a te Signore Gesù!

mercoledì 15 giugno 2011

Io sono la vite e voi i tralci

Non posso fare a meno di notare che questa sera la chiesa ha un volto nuovo, anzi più volti nuovi. Tanti di questi nuovi fratelli partecipano alla nostra preghiera forse spinti semplicemente dalla curiosità o che l'azione dello Spirito usi la loro curiosità per attirarli a Sè...mai nulla è al caso per il Signore e noi già per la loro presenza Lo ringraziamo e Lo benediciamo!

Apriamo le porte dei nostri cuori al Signore Gesù cantando con gioia ed esaltando il Suo Nome, innalziamo a Lui le nostre lodi, ogni ginocchio si pieghi e ogni lingua professi che Gesù è il Signore!Ogni canto genera in noi il desiderio di lodarLo sempre di più, di benedirLo e ringraziarLo a gran voce, tanto che le lodi di ciascuno si mescolano tra loro, innalzandosi come incenso verso il trono di Dio, glorificandoLo.

Il Signore vuole donarci un segno d'amore e attraverso il nostro coordinatore ci dice che spesso noi ci sentiamo indegni, poco stimati dalla gente, poco apprezzati, ma della gente a noi non deve importare nulla. Egli ci incoraggia e ci rassicura dicendoci che Lui ci stima e ci ama ed è questa la cosa importante.

A conferma un'immagine donata a un fratello, in cui il Signore dona l'immagine del Suo volto a ciascuno di noi in segno che i nostri occhi siano rivolti a Lui perchè Egli ci ama.

E ancora un'altra immagine donata a una sorella, in cui si vedono i nostri cuori, segno che Gesù è nei nostri cuori, ma in alcuni la Sua immagine è nitida, chiara; in altri invece la Sua immagine è velata e ne offusca il volto. Questo è dovuto dal fatto che in questi cuori vi è tristezza, angoscia, preoccupazione, il peccato stesso offusca l'immagine di Dio, il non perdono. Ecco tutto questo non permette ai nostri cuori di gioire e di vivere nella pace sentendo il Signore accanto a noi.

Invochiamo la presenza dello Spirito Santo su di noi, che scenda con potenza donandoci la Sua luce, il Suo calore e la Sua pace. Vieni Spirito di Dio, vieni Spirito Santo...

Il Signore risponde attraverso il passo biblico:

Gv 15,1-6
Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perchè porti più frutto. Voi siete già mondi, per la parola che vi ho annunziato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perchè senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano.

Grazie Signore Gesù per questa parola e ti chiadiamo perdono per tutte quelle volte che vogliamo fare senza di Te, mettendoci al Tuo posto. Non sempre ci ricordiamo che Tu sei la nostra vita e che senza di Te noi non siamo e non possiamo fare davvero nulla!

Questo brano ci mette nella condizione di rivedere un po' la nostra vita e di porci alcune domande. Infatti un fratello ha voluto riflettere ad alta voce chiedendosi e chiedendoci se davvero siamo quell' albero che porta frutto o un albero carico di sole foglie...

Ora lasciamo posto ai fratelli che vogliono testimoniarci la loro esperienza vissuta al Convegno nazionale di Rimini del 2-5 giugno riportandovi i file audio della loro testimonianza.


Lode e gloria a te Signore Gesù. Alleluja.

mercoledì 8 giugno 2011

Roveto ardente di Pentecoste

La preghiera di Pentecoste è per noi un momento solenne come lo sono Natale e Pasqua. I giovani del Pastorale hanno preparato tutto a dovere. Ci accolgono donando a ciascuno una coccarda rossa, segno della presenza dello Spirito Santo. Annunciano che questa sera sarà una serata speciale, da trascorrere in adorazione di Gesù Eucaristia, invocando da Lui il dono dello Spirito Santo, proprio come fecero gli Apostoli e Maria raccolti nel cenacolo il giorno di Pentecoste.

E noi proprio come Mosè ci mettiamo alla presenza del Roveto che arde e non consuma, chiamti dallo Spirito a questo momento particolare per pregare e per ricevere dallo Spirito i Doni promessi.

Riviviamo insieme tra canti e lettura della Parola, alcuni momenti fondamentali: l'annuncio fatto da Gesù di un altro Consolatore che sarebbe venuto dopo di Lui e sarebbe rimasto con noi per sempre. E poi il momento in cui lo Spirito discese sui Discepoli e Maria, come lingue di fuoco, momento in cui la loro vita cambierà per sempre: usciranno da cenacolo ripieni di Spirito e di nuovo vigore, annunceranno il Vangelo in tutte le lingue conosciute ed iniziaranno la straordinaria opera di evangelizzazione di tutto il mondo.




Così siamo chiamati a fare noi, al termine di questa bellissima esperienza di adorazione. Il dono dello Spirito è un dono prezioso, non va solo custodito, va testimoniato, ciascuno di noi può e dire come Gesù:"Per questo io sono nato e per questo sono venuto al mondo, per rendere testimonianza alla verità" (Giovanni 18, 37)

Lode e Gloria a te Signore Gesù, grazie per il dono del tuo Santo Spirito. Amen!