venerdì 30 marzo 2012

Meditazioni di Quaresima (V)


COLLOCAZIONE PROVVISORIA

Penso che non ci sia formula meglio per definire la croce. La mia la tua croce non solo quella di Gesù. Coraggio, all'ora: la tua croce, anche se durasse tutta la vita, è smpre “ collocazione provvisoria”. Il calvario dove essa è piantata, non è zona residenziale. E il terreno di questa collina dove si consuma la tua sofferenza, non si vedrà mai come suolo edificatorio.
C'è una frase immensa, che riassume la tragedia del creato alla morte di Cristo: “Da mezzogiorno alle tre di pomeriggio, si fece buio su tutta la terra”. Un giorno quando avrete finito di percorrere la mulattiera del calvario e avrete sperimendato come Cristo l'agonia del patibolo, si squarceranno da cima affondo i veli che avvolgono  il tempio della storia e finalmente saprete che la vostra vita non è stata inutile. Che il vostro dolore ha alimentato l'economia sommersa della grazia. Che il vostro martirio non è stato assurdo, ma ha ingrossato il fiume della redenzione raggiungendo gli angoli più remoti della terra. Coraggio fratello che soffri. C'è anche per te una deposizione della croce. Ecco già una mano forata che schioda dal legno la tua. Ecco un volto amico, intriso di sangue e coronato di spine, che sfiora con un bacio la tua fronte. Ecco un grembo di donna che ti avvolge di tenerezza.
Coraggio! Mancano pochi istanti alle tre di pomeriggio. Tra poco il buio cederà il posto alla luce, la terra riaquisterà i suoi colori e il sole della Pasqua irromperà tra le nuvole in fuga.
Santa Maria, donna del Sabato Santo, nel quale almeno per un giorno si è raccolta la Fede di tutta la Chiesa, guidaci per mano alle soglie della luce, di cui la Pasqua è la sorgente suprema. Ricordaci che non c'è peccato che non trovi redenzione. Non c'è sepolcro di cui la pietra non sia provvisoria sulla sua imboccatura. Santa Maria, donna del Sabato Santo, raccontaci come nel crepuscolo di quel giorno, ti sei preparata all'incontro col tuo figlio Risorto”.

(Tratto da un testo di Don Tonino Bello)

Meditazioni per la Quaresima (IV)


NON PIANGERE: (Lc. 7,13)

Non piangere... soltando credi. Lascia il pianto a chi non ha Fede, perchè ha rifiutato la verità e vive nel dubbio; perchè cerca il piacere e trova l'amarezza; perchè cerca la pace e trova la lotta; perchè insegue il suo sogno e non lo raggiunge mai; percè è avido di ricchezze e non e non è mai pago, o più ne possiede e più teme di perderle. Lascia il pianto a chi non sa perchè è nato, ne perchè soffre, ne perchè vive; a chi cammina verso la morte senza ritorno, senza speranza nell'aldilà. Se non vuoi piangere più credi. La Fede ti asciugherà le lacrime, solo la fede può consolare, solo la Fede. Solo la Fede è rimedio al dolore. Quando tutti tacciono, quando ogni conforto è vano per te che piangi, solo la Fede può levarsi in piedi e venirti accanto per dirti la sua parola, l'unica che ti salva dalla disperazione. Il dolore ti fa conoscere la impotenza umana, la Fede ti rivela la onnipotenza divina,  il dolore ti fa sentire la  misera umana, la Fede ti fa scoprire la richezza divina. Senza una fede non si può agire.Il contadino non seminerebbe se non avesse fede che il seme germinerà; tu non partiresti mai se non avessi fede di arrivare; nessuno cercherebbe mai se non avesse fede di trovare. Senza fede non si può agire, senza fede non si può vivere. E tutti ce l'hanno una fede, anche chi si dice ateo. Non crederà in Dio, ma in qualche idolo crederà. Sarà un idolo di carne, sarà un idolo d'oro, sarà se stesso, sarà una donna...Ma in qualcuno o in qualcosa crederà. L'uomo vive d'assoluto, se rifiuta l' Assoluto, assolutizza il relativo; se respinge il Creatore, divinizza la creatura.
Non esistono dunque credenti e atei, ma fedeli e idolatri. O adoratori di Dio o adoratori di uomini e di cose; o amanti di grandezza divina o amanti delle meschinità umane; o servi del Creatore o cortigiani di un fantoccio; o seguaci della verità o schiavi delle ombre. Perchè ogni giorno di vita  è una spinta verso l'ignoto. O crederai in Cristo o crederai all'uomo. Ma ogni uomo anche se t'ama, anche se è un genio, t'abbandona perchè muore; Cristo invece è risorto e vive per non più morire. Se non vuoi piangere dunque, credi. Se hai la Fede, di che piangerai? Della povertà? C'è la Provvidenza. Della avversità? Dio combatte con te. Delle ingratitudini? Dio ti ripagherà. Della solitudine? Dio è accanto a te. Dei tuoi scomparsi? Dio te li ridonerà. Del tuo passato? Dio lo cancellerà. Del tuo Avvenire? Dio lo preparerà. Della tua morte? Dio ti Risusciterà.

(Tratto da un testo di Giovanni Albanese)

mercoledì 28 marzo 2012

Il frutto della gioia

Non c'è regalo più bello e più legittimo che lo Spirito di Dio questa sera ci vuole donare a tutti noi qui presenti: il dono della gioia! Il Signore ci ricorda che questo seme è deposto nel cuore di ogni uomo da sempre, ma va risvegliato, stimolato, ravvivato perchè la gioia è frutto dell'amore di Dio che ha per gli uomini ed Egli desidera solamente che noi viviamo con essa nel cuore anche quando soffriamo, quando siamo nel dolore affinchè non ci dimentichiamo che Cristo è risorto!
Chiunque ha fatto un vero incontro con il Signore, non può non gioire e divenire annunciatore.

E' con questa consapevolezza che lodiamo il nostro Signore, Lo benediciamo, Lo ringraziamo con tutto il nostro cuore perchè Egli desidera passare da ciascuno di noi, trasformare la nostra tristezza in allegria, il nostro dolore in gioia perchè in Lui troviamo amore, salvezza, liberazione, pace e rifugio.
Abbandoniamoci nelle mani sicure del Signore, Egli ci rialzerà e ci solleverà su ali d'aquila facendoci brillare a nuova vita, donandoci quello che il mondo non può darci perchè è solo per mezzo dello Spirito che sperimentiamo la vera gioia.

Invochiamo la presenza dello Spirito Santo, chiediamoGli di venire in mezzo a noi, di muoversi in noi per consolarci, per liberarci, per guidarci e di toccare il profondo del nostro cuore, la nostra vita con il Suo amore.
Lo Spirito è in mezzo a noi e vuole guarire alcuni cuori sofferenti e chi sente di voler ricevere una guarigione, si inginocchi. Il Signore ci incoraggia a non temere nulla perchè è presente e ci invita ad essere uomini e donne di benedizione e come quando ci si accoglie, vogliamo tutti insieme allontanarci dai banchi e andare incontro ai nostri fratelli e tracciando un segno di croce sulle loro fronti, diciamo: Io ti benedico nel nome di Gesù!


Grazie Signore Gesù per le meraviglie che hai compiuto questa sera per ognuno di noi; per aver dato ai nostri cuori la Tua gioia e per averci risollevato fino a Te! Lode e gloria a Te Gesù!

Concludiamo la nostra preghiera con la Parola di Abacuc 3, 16-19 e con un canto a Maria:
"Ho udito e fremette il mio cuore, a tal voce tremò il mio labbro, la carie entra nelle mie ossa e sotto di me tremano i miei passi. Sospiro al giorno dell'angoscia che verrà contro il popolo che ci opprime. Il fico infatti non germoglierà, nessun prodotto daranno le viti, cesserà il raccolto dell'olivo, i campi non daranno più cibo, i greggi spariranno dagli ovili e le stalle rimarranno senza buoi. Ma io gioirò nel Signore, esulterò in Dio mio salvatore. Il Signore Dio è la mia forza, egli rende i miei piedi come quelli delle cerve e sulle alture mi fa camminare".
Lode a Te Gesù, Lode a Te Maria!

venerdì 23 marzo 2012

Meditazioni per la Quaresima (III)


VENITE IN UN LUOGO DESERTO E RIPOSATE UN POCO
(Mc. 6,31)

Fermati, fermati! Perchè corri sempre? Non ti chiedo altro: una sosta. Lascia tutto  per un momento e ascolta. Cavati fuori dal groviglio degli affari, dalle strettoie delle necessità E dlle ansie quotidiane; cavati dagli intrighi delle passioni e dalle reti degli interessi.
Non ti accorgi che sei un prigioniero? Sbarre sono le tue ambizioni, le abitudini' gli impegni, gli appuntamenti, le compagnie, le convenienze... Non senti queste catene? Se è il lavoro che ti impegna così e non l'interesse, slegati almeno per un giorno dai tuoi impicci. Lascia per un'ora il chiasso del mondo, le vie tormentate del traffico, la folla asfissiante; fuggi verso la solitudine, verso la libertà. Fa il deserto intorno a te e dentro di te. Allontana ogni pensiero molesto dalla tua mente e sgombra ogni ansia dal tuo cuore. E attendi. Ecco, quando tutto tace, parla Iddio. Non l' hai sentito in cima i monti? Non l'hai veduto nel cielo stellato? Non L'hai udito sulla riva del mare la sua parola giungerti nel ritmo perpetuo dell'onda? All'alba, quando ancora tutto dorme, o nel silenzio altissimo della notte, o in una chiesa deserta, o nel segreto della tua stanza tu lo puoi ritrovare: Egli è presente. Nell'intimo della tua anima che prega o tace, che canta o piange, che teme o chiama: Egli è presente. Ogni creatura è una parola di Dio, un segno della sua presenza, una voce che lo annuncia.
Ma solo se tacciono gli uomini, tu puoi raccogliere questa divina liberazione. Cosa vuoi che ti dicano gli uomini?  Parole sciocche parole vane, parole amare, irritanti, cattive. L'uomo è per natura monotono e povero. Tutti gli uomini stancano ed annoiano. Solo Dio ha sempre qualche novità da dirci e qualche cosa da darci, perchè è inesauribile, è veramente ricco: Egli è il Sgnore. Nessuno si pentì mai del silenzio, ma del chiasso; nessuno si pentì della meditazione, ma della distrazione, nessuno ebbe nausea della solitudine, ma delle feste. Nel deserto tu ritrovi te stesso, ma nella calca ti smarrisci.
Disse un saggio:  Tutte le volte che fui tra gli uomini ritornai meno uomo”. Quando sei con gli altri tu non sei con te. Con gli altri conoscerai molte cose, ma soltando nella solitudine conoscersi te stesso. E la vera scienza comincia da qua, Nella solitudine tu ritrovi Dio semmai l'avessi perduto,  e lo scopri se non l'avessi trovato.
Nelle solitudine si sono formati i Grandi e i Santi, nella folla gli sciocchi e i delinquenti.” Obeata solitudo, o sola beatitudo!”
( Da “Così disse Gesù” di Giovanni Albanese)

mercoledì 21 marzo 2012

Signore donaci un nuovo spirito di preghiera

Iniziamo la preghiera alzandoci in piedi e con il segno di croce ci mettiamo alla presenza del nostro Dio, che ci ha riuniti nel Suo amore per lodarLo, ringraziarLo e benedirLo in un solo corpo e in un solo spirito. Lasciamo da parte pensieri, fatiche, stanchezze, sgomberiamo la mente e il cuore da tutto ciò che non si chiama Gesù e facciamoGli posto affinchè Egli possa far sentire la Sua presenza viva per mezzo dello Spirito Santo, presenza forte e potente che con la Sua azione rinnovatrice e guaritrice, infonde pace e gioia ai nostri cuori. Con il primo canto noi tutti desideriamo accogliere il Signore Gesù indossando la veste della gioia, alzandoci dall'inerzia che spesso colpisce i nostri animi e ci rivestiamo della luce di Cristo.


Come è bello dar lode al Signore, come è bello darTi lode Gesù e con questo canto siamo invitati a ripetere con fede: Come è bello darTi lode Gesù!

Noi, popolo della lode, siamo chiamati a lodare e ringraziare il Signore Gesù per quello che è e per quello che fa per noi. Le nostre bocche non possono tacere perchè grande è l'Amore di Dio per noi, molteplici sono le grazie che riceviamo da Lui non perchè ce le meritiamo, ma perchè con esse possiamo glorificare il nome del Signore. Quindi apriamoci all'azione di questa potente preghiera, molto gradita dal Padre ed entriamo nel mondo di Dio!


Ciascuno esprime la propria riconoscenza a Dio, ringraziandoLo per ogni momento facile e difficile della propria vita, per l'amore, la fedeltà e la misericordia che dona al mondo intero e per tutte le volte che corre in nostro aiuto per rialzarci proprio quando noi pensiamo di non farcela più. Grazie Gesù! Lode, lode, lode a Te Gesù!


Questa sera il Signore vuole donarci un nuovo spirito di preghiera: aprire i nostri cuori alla lode perchè essa scaccia ogni pensiero negativo e dona nuovi pensieri di pace e di gioia. Anche e soprattutto nei momenti di difficoltà, essa è la "medicina" per eccellenza e ci aiuta a guarire da ogni infermità spirituale. Chiediamo con fede allo Spirito Santo che ci insegni a pregare donandoci un nuovo spirito di preghiera, che ci dia il dono della lode per poterLo ringraziare in ogni momento bello e meno bello e che la nostra preghiera non sia solo un lamento, ma che sia sempre una continua lode. Vieni Spirito di Dio, scendi su di noi ...


Il Signore per mezzo dello Spirito Santo risponde:

Ecco il mio popolo, questo è il popolo della lode. Figli miei, Io per primo ho portato la croce per salvarvi. Questa sera, Io vi chiedo: prendete la vostra croce e seguitemi. Non troverete le strade lisce da poterci camminare sopra, troverete strade piene di spine e piene di fuoco. Ma non temete a passarci sopra perchè Io sotto i vostri piedi ho già messo i Miei calzari. Ogni ostacolo che supererete, una lampada lascerete accesa dietro le vostre spalle e quando arriverete al cammino, alla fine di questa strada, troverete la gloria e tante lampade che avete lasciato accese illumineranno la strada per quelli che vi seguiranno. Amen.


L'uscio della mia casa non è mai chiuso, è semplicemente accostato. Chiunque vuole entrare deve semplicemente spingere la porta. E nella mia casa vi è posto per tutti e vi è tutto ciò che voi cercate. Venite figli, vi sto aspettando. Amen.


E ancora dalla parola di Marco 12, 28-30:

Allora si accostò uno degli scribi che li aveva uditi discutere, e, visto come aveva loro ben risposto, gli domandò: Qual è il primo di tutti i comandamenti? Gesù rispose: Il primo è: Ascolta, Israele, il Signore Dio nostro è l'unico Signore; amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza.


Alla luce di quanto il Signore ci ha detto questa sera, noi tutti vogliamo far parte del cuore di Dio, appartenerGli, riconoscerLo come Signore della nostra vita e amarLo con tutto il nostro cuore, con tutta la nostra mente e con tutte le nostre forze. Noi crediamo in Te Gesù, apparteniamo a Te e per Te che noi viviamo e per Te che noi cantiamo, con tutto il nostro cuore! Grazie Gesù!

Continuiamo ad invocare il nome di Gesù, Gesù, Gesù, il Suo nome è guarigione, salvezza, misericordia, liberazione, amore ... Alleluja a Te Gesù!


mercoledì 14 marzo 2012

Buon anniversario!

Questa sera, all'ingresso in chiesa, le sorelle dell'accoglienza distribuiscono a tutti  un garofano per fare festa. E il motivo è importante: esattamente 10 anni fa, il 14 marzo del 2002, la Chiesa Cattolica ha riconosciuto il Rinnovamento nello Spirito Santo come movimento ecclesiale, dopo quasi trent'anni di vita in cui il movimento era appena sopportato, a volte osteggiato, certamente in buona fede, anche da alcuni uomini di Chiesa.

Ecco dunque la ragione della festa, della gioia nel ricordo di un momento così importante per i nostri gruppi.
Abbiamo la grazia di avere come direttore spirituale del gruppo Padre Domenico Lovera: uno dei fondatori del movimento italiano. Trovate di seguito l'audio della sua testimonianza di questa sera a proposito delle origini del Rinnovamento nello Spirito Santo in Italia.



Il link che segue rimanda al testo pubblicato da Salvatore Martinez, il presidente del Rinnovamento italiano, in occasione di questo anniversario Messaggio di Salvatore Martinez.

Grazie Signore Gesù, grazie Maria per la Tua intercessione. Amen.

giovedì 8 marzo 2012

Meditazioni per la Quaresima (II)

COSI' DISSE GESU'
VI HO DATO   L'ESEMPIO : COME HO FATTO IO,  FATE ANCHE VOI
Esempi ne diamo tutti, occorre per vedere se sono esempi da imitare o esempi da evitare. Quale esempio dai tu Puoi dire anche tu: come ho fatto io, fate anche voi? Puoi dirlo di tutte le tue azioni? Di quelle che si vedono e di quelle che non si vedono? Se tu sei padre puoi dire serenamente a tuo figlio: imitami? Se tu sei madre, ti senti di dire   traquillamente a tua figlia: fa come faccio io? E se tu sei un educatore, puoi dire con sicurezza ai tuoi allievi: seguitemi in tutto?
E se invece sei un'autorità  puoi affermare sinceramente: io vi do l'esempio? Se i tuoi dipendenti vedessero tutto...
Se i tuoi allievi ti seguissero in tutto...
Se tuo figlio sapesse tutto... sono sicuro che, se ti resta acora un po' di senzo morale, tu diresti a tuo figlio, all'allievo, al dipendente, al suddito: non mi imitate, non mi seguite, non fate come faccio io.
L'educazione si compie molto con l'esempio, poco con le parole, perchè i figli imparano presto da certi genitori a usar le parole per dire certe bugie e a usar le bugie per coprire i fatti. L'educazione è un frutto non di scuola ma di vita; non di metodo ma di ambiente, non di predica ma di pratica; non di rimproveri ma di esempi.
“GESU' E' L'UNICO ESEMPIO DA SEGUIRE”.

SE ILTUO OCCHIO TI E' DI SCANDALO, CAVALO  (MT 18,9)
Sul fronte spirituale devi pur riconoscere che spesso sei un disertore. La vista del sacrificio spegne facilmente
il tuo spirito bellicoso.
 Davanti alla rinuncia preferisci volentieri la fuga. Allora tu adduci le tue scuse, le tue giustificazioni, vai in cerca di consigli, diventi prudente ed assennato, cerchi di mascherare le tue vergognose ritirate con facili vittorie, e la tua grettezza con inutili generosità Ma che vale moltiplicare gli atti di valore se continuano i rapporti col nemico? che vale la tua slerzia senza sacrificio?
 Che vale tranguggiare posizioni e decotti se occorre invece il ferro del chirurgo? Decidi: se vuoi salvarti, taglia i ponti col nemico. Non c'è tempo da perdere Ti invita quella strada, ma sai che conduce al male: devia. Ti ci vuole coraggio. Combattere chi si odia è facile, ma combattere e vincere se stesso è da eroe. Il Cristianesimo non è il rifugio di uomini senza spina d'orsale, ma è palesta d'attleta. Finchè sarai un indeciso non sarai un vero cristiano. Non essere pietoso verso di te, non ti spaventi il dolore del distacco, salva ciò che più importa prima che tu perisca. Tutto in te rifiorirà come l'albero potato che si sgrava di un peso inutile, anzi dannoso, e inizia una seconda giovinezza. Col distacco si raggiunge la maturità spirituale nel quale si diventa padroni in casa propia. Senza staccarsi dalla terra non si può volare, Amen! Amen!  (Tratto da; "Così disse Gesù" di Giovanni Albanese)

mercoledì 7 marzo 2012

Grazie per la vita

Torniamo come ogni mercoledì ai nostri canti di lode, ci mettiamo di fronte al Signore, deponiamo il nostro vivere ordinario ai suoi piedi e cominciamo a cantare. Ma siamo pazzi? E' una possibilità, dipende dai punti di vista. Ma noi siamo qui in chiesa e lo facciamo ogni settimana. Pazzi recidivi?
Magari abbiamo dei dolori, motivi per lamentarci, ma non importa, noi iniziamo a cantare lo stesso, alzando le braccia al cielo, perchè c'è un solo motivo per lodare Dio, è il dono più grande che Egli ci ha fatto: quello della vita. Non soltanto la vita terrena, noi lodiamo il Signore per il dono della vita eterna, perchè ci ha creati eterni. E cantiamo più forte che possiamo, noi, pazzi, sino a svegliare l'aurora, come dice la prima canzone che ho registrato per voi questa sera. La trovate qui sotto insieme ad alcune altre.
Perchè la pazzia è il contrario: è la mancanza di lode che ci rende depressi, stanchi, annichiliti, bisognosi di tutto. Dunque svegliare l'aurora di ogni giorno con la lode è la vita, non è follia. La vità è lodare il Signore, Dio stesso danza di gioia perchè noi esistiamo, il Signore danza nel nostro cuore e nel farlo soccorre le nostre angoscie.  Chi sono io per non ricambiare allo stesso modo?
E Gesù questa sera viene ad abbracciare ciascuno di noi, dare qualche cosa a ogni cuore che si apre a Lui. Entra nelle debolezze, nelle contrarietà, toglie tutto quello che non è suo, ma ha bisogno delle nostra fiducia, delle nostra apertura di cuore per poter operare in noi. Vuole portare a ciascuno la Sua pace: quell'assenza di ogni timore, di ogni preoccupazione, perchè ci fidiamo di Lui, perchè c'è Lui al nostro fianco in ogni situazione. E ci dice: Non temere!

Si susseguono i canti di lode ed ecco le prime parole profetiche:

Questa sera vi ho chiamati per nome, uno per uno, e voi mi avete risposto: eccomi. Quanti pesi c'erano nei vostri cuori. Io li ho tolti, li ho sollevati e li ho messi sulle mie spalle. E per ogni mano che si è alzata a me per benedirmi, l'ho ricolmata di grazia e di benedizione, da portare pure nelle vostre case. Amen.

Come sono belli i passi del messaggero che annuncia la pace, che annuncia la gioia.

Osea 6, 1-3
"Venite, ritorniamo al Signore: egli ci ha straziato ed egli ci guarirà. Egli ci ha percosso ed egli ci fascerà. Dopo due giorni ci ridarà la vita e il terzo ci farà rialzare e noi vivremo alla sua presenza. Affrettiamoci a conoscere il Signore, la sua venuta è sicura come l'aurora. Verrà a noi come la pioggia di autunno, come la pioggia di primavera, che feconda la terra." 

Grazie Signore Gesù per la vita, grazie per la tua pace. Grazie Maria per la tua intercessione. Amen

giovedì 1 marzo 2012

Meditazioni per la Quaresima (I)

COSI DISSE GESU':

DOVE' IL TUO TESORO
              LI' E'
     IL TUO CUORE
         (Mt. 6,21 )

Chi è il tuo tesoro? Cos'è che vale per te? Cosa cerchi nella tua vita? Dove vanno i tuoi pensieri? Dietro i tuoi pensieri infatti corre il tuo cuore, perchè si ama quel che si stima.
Il cuore un forte padrone, capace di compiere atti generosi e di sostenere grandi pesi, ma è cieco e deve quindi affidarsi ad una guida.
La sua compagna leggittima è la ragione, la quale, per sicurezza, si serve di una grande fiaccola nel suo cammino, la “Fede”. Non vi sarebbero dunque preoccupazioni: il  tuo cuore sarebbe guidato sicuramente al possesso dell' unico vero tesoro che può renderlo felice. Senonchè la ragione ha troppe rivali in casa: servette audaci e capricciose che tentano di spodestarla e di sposare il padrone. Così il cuore si fa prendere la mano ora la fantasia, ora la sensibilità ora l'abitudine, ora la passione. Dove lo condurranno, povero cuore? Che ne faranno di questo povero cieco? Lo zimbello di casa. Diventerà il servo delle serve.
Così quel che si stima si ama. Se non stimi altro che il denaro, il tuo amore sarà il denaro; se non pensi che al piacere, non amerai che il piacere; se no pensi che agli onori, non amerai altro che onori; se non pensi che al potere non amerai che il potere...
Ma dimmi quel che ami e ti dirò il tuo padrone. Non esiste di fatto che un solo padrone per ogni uomo ed è ciò che egli ama. Non è vero? Cos'è un avaro? Lo schiavo dell'oro. Cos'è un goloso? Uno schiavo. Cos'è un pigro? Uno schiavo. Cos'è un superbo? Uno schiavo. Così ogni amante è servo del suo amore. Saranno dolci o amare, lievi o pesanti catene, ma son sempre catene. Amare è dunque servire. Hai voglia a dir di no:  la realtà è questa.
Ora devi riconoscere che ogni servizio è sempre un po' umiliante ,e ogni servizio è sempre una limitazione della tua libertà  Ogni servizio, tranne uno, il servizio di Dio. Perchè il servire a  Dio significa servire alla Verità , alla Giustizia, al Bene. Il che non è umiliante, ma è l' unica nobilvera a cui tutti aspirano e di cui tutti vogliono gloriarsi.
Non è dimuniuzione della libertà  perchè servire alla Verità  alla Giustizia, al Bene, è soddisfare, senza alcun limite, i più profondi ed essenziali desideri di ogni uomo.
Ma c'è di più  L'amore o trova uguali o rende uguali. Nell'Amore c'è un solo volere e un solo potere, il volere e il potere di chi si ama. Non è vero? L'amore unifica e assimila le volontà  i gusti, le abitudini, le opinioni, perfino i gesti e gli atteggiamenti, quasi tutta la vita. Rende l'uno simile all'altro.
Tu non sei tanto quel che dici di essere, o quel che la gente pensa, o quel che sembri in publico; non sei tanto quel che si crede di te, quanto sei invece quello che ami. Tu non vali per i tuoi titoli, per la discendenza, per la tua divisa , per i tuoi anni, per la tua linea, per il tuo nome,e tanto meno per le tue forze o per il tuo peso; tu vali soprattutto per quel che ami. Potrai possedere quel che credi,
potrai compiere i piu grandi gesti e le più grandi opere, ma se in quelle tu cerchi la vanità o ami il vizio, tu diventi quello che ami. Se il tuo amore è fango, ne sarai infangato;  se il tuo amore è vile merce, diventerai un mercenario. Se amerai un delinquente, imparerai il delitto, e se amerai un pazzo impazzirai, se amerai la terra, sarai terra, e se amerai Dio, diventerai simile a Dio

Salmo ,8
O Signore, nostro Dio, quantoè grandei l tuo nome su tutta la terra.
Se guardo il tuo cielo, opera delle Tue dita, la luna e le stelle che Tu hai fissate che cosa è l'uomo perchè te ne ricordi?
Eppure l'hai fatto poco meno degli angeli, di gloria e di onore lo hai coronato.
GRAZIE SIGNORE PER AVERMI  CREATO

(Tratto da:" Così disse Gesù". Giovanni Albanese)