mercoledì 23 febbraio 2011

Atto di abbandono

"Non siamo noi che abbiamo scelto Lui, ma Lui che ha scelto noi..."

Noi apparteniamo a Dio perchè siamo suoi figli e siamo stati chiamati nel mondo non per appartenervi, ma per ritornare a Lui alla fine del nostro pellegrinare sulla terra. Il nostro è un Dio Padre davvero unico, speciale, amorevole che ha la consapevolezza di quanto siamo fragili, miseri e affaticati dalla quotidianità ed è per questo che è Lui stesso a venirci incontro nella nostra vita, è Lui che si piega con umiltà su di noi per compatire le nostre fatiche, è Lui che ci tende la sua mano per aiutarci e per farci capire che non è un Padre assente, sordo, cieco, bensì un Padre presente e vivo, che ascolta tutti i nostri desideri e che vede le nostre difficoltà.

Quale padre è indifferente davanti alle difficoltà del proprio figlio? Nessuno, neanche il Padre nostro che è nei cieli!

Non siamo abbandonati a noi stessi, non siamo soli e non viviamo da soli perchè il Signore conosce l'intimo di ciascuno, le fatiche, le insoddisfazioni, le preoccupazioni, ... ed è per questo che questa sera, il Signore vuole ristorarci, liberarci da tutto ciò che ci rende tristi per trasformare la tristezza in gioia e riempire i nostri cuori del suo Spirito. Egli ci chiede di abbandonarci a Lui, cioè affidarci ciecamente, lasciarci andare alla sua Volontà; lasciare che entri nella nostra vita affinchè possa guidarla come solo Lui sa e di non aver paura di naufragare perchè al timone della nostra vita c'è Lui.

Iniziamo la preghiera con il canto "Osanna", innalzando il nome di Gesù con le nostre lodi del cuore ed esaltando il Signore Dio ringraziandoLo per i benefici compiuti e a seguito siamo invitati ad accogliere il fratello o la sorella che abbiamo accanto, con il segno di croce sulla fronte.



Ci mettiamo alla presenza del Signore, ringraziandoLo e presentando la nostra giornata, offrendoGli tutti i nostri affanni, tutte quelle cose che non sono andate secondo le nostre aspettative, le difficoltà incontrate e quant'altro.





Il Signore è qui presente pronto a fare grandi meraviglie per noi, vuole che ci lasciamo andare nelle sue mani e lasciare che le cose su cui ci appoggiamo le prenda Lui per riempirci del suo Spirito e del suo Amore.





Lasciamo che il Signore salga sulla barca della nostra vita e che prenda Lui il timone per guidarla cosicchè nessuna tempesta potrà abbatterci essendo Lui al nostro fianco.

Alcune sorelle ricevono le parole profetiche che riportiamo qui di seguito




A conferma di tutto il Signore risponde attraverso il passo biblico di Matteo 16,17-19:

"Beato te, Simone figlio di Giona, perchè nè la carne nè il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli".

E ancora attraverso il passo biblico di Giovanni 6,16-21:

"Venuta intanto la sera, i suoi discepoli scesero al mare e, saliti in una barca, si avviarono verso l'altra riva in direzione di Cafarnao.
Era ormai buio, e Gesù non era ancora venuto da loro. Il mare era agitato, perchè soffiava un forte vento. Dopo aver remato circa tre o quattro miglia, videro Gesù che camminava sul mare e si avvicinava alla barca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: "Sono io, non temete".
Allora vollero prenderlo sulla barca e rapidamente la barca toccò la riva alla quale erano diretti".

Il passo di Giovanni fa evocare il canto "Il figliol prodigo" in cui chiediamo a Gesù di farci sentire il suo calore, il suo abbraccio perchè in questo mondo di tempesta, può salvarci solo Lui ... Non vogliamo lasciarlo mai più ora che nella nostra vita c'è Lui e anche se le dure prove della vita ci attanagliano, sappiamo che Lui è con noi




Ci prepariamo per l'invocazione dello Spirito Santo: vieni Spirito di santità, vieni Spirito di luce, vieni Spirito di fuoco, scendi su di noi seguito dalla preghiera di guarigione.





Prima di terminare la preghiera, il Signore ci chiede di pregare per gli ammalati. Facciamo dieci minuti d'intercessione in cui ciascuno di noi, ad alta voce, presenta famigliari, amici e anche persone che non conosciamo chiedendo al Signore che possa guarirli, accompagnando questo momento con il canto "O Signore guardami".



Concludiamo la preghiera con un canto a Maria "Madre io vorrei", ricordandoci che è Colei che ci porta da Gesù e che sempre intercede per noi presso suo Figlio affinchè ci salviamo.



Grazie Madre per questo dono di Gesù!

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