mercoledì 26 settembre 2012

figli prediletti

"Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto."

Una delle rare Parole di Dio Padre presenti nel Nuovo Testamento. Siamo all'inizio dei Vangeli, l'episodio del Battesimo di Gesù al Giordano, Chissà quante volte l'abbiamo ascoltata questa parola, e abbiamo visto Gesù arrivare, aspettare il suo turno in coda, giungere di fronte a Giovanni Battista, ricevere il battesino. Di certo ci siamo immaginati sguardi di sorriso, di benevolenza, di amicizia tra Gesù e San Giovanni, anche se non sono descritti nel testo. Poi Gesù esce dall'acqua, i Cieli si aprono, discende su di Lui lo Spirito Santo e Dio Padre dice quelle meravigliose parole a Suo Figlio.
Quante volte ci è scappato di pensare un cosa del tipo: che fortuna però questo Gesù, come sarebbe bello se capitasse a me una cosa del genere. Essere il figlio prediletto, non uno qualunque, essere un uomo, una donna di cui Dio si compiace, è contento di me e me lo dice maestosamente con una voce dal cielo, indicandomi a tutti gli altri come esempio. Certo che allora la mia fede sarebbe forte, mi riempirei finalmente della grazia di Dio e potre fare davvero il cristiano come si deve.

Ebbene: tutto ciò  è successo a ciascuno di noi questa sera.

Tutto era cominciato come sempre, ci siamo raccolti attorno a nostro Signore con canti di lode, dicendo: Eccoci Signore, siamo tuoi , fai di noi quello che voi.
Ognuno di noi portava nel cuore un aggettivo da dare a Gesù, Signore della nostra vita: tu sei il Padre, tu sei meraviglioso, tu sei potente, tu sei il vivente, sei il Dio fedele, il misericordioso. E l'abbiamo proclamato tutti insieme, alzando le mani al cielo, ringraziando per l'aggettivo, la parola che Dio aveva messo nei nostri cuori.

Gesù vuole donarci gioia, si carica sulla sua croce tutto il repertorio delle nostre croci personali e in cambio ci vuole dare la gioia vera, quella che non si estingue. Gesù risponde all'invocazione di ognuno di noi, dicendo che siamo i prediletti, che in noi si è compiaciuto. E' un momento straordinario.Il Signore non guarda al nostro peccato, ci ha fatto risorgere e ci chiama figli prediletti!
E noi ti proclamiamo re della nostra vita, tu sei il re Gesù. Invochiamo lo Spirito Santo e giundono svariate conferme a questo dono prezioso del nostro Dio. E accanto alle conferme, arrivano le conseguenze di questo essere figli prediletti, l'indicazione della via da seguire per ottenre ogni giorno il compiacimento di Dio.

"Perchè temi, perchè hai paura. Non ti accorgi quanto io ti sono vicino, nelle angoscie, nella tristezza, ti sono vicino nel dolore e ti sarò anche vicino nella gioia. Quando la sera hai paura delle tenebre, fissa i tuoi occhi nei miei e vedrai che davanti a te la nebbia sparirà e verrà una forte luce perchè sopra di te i miei occhi veglieranno per tutta la notte."
"Io sono il vostro sposo voglio essere intimo a ciascuno di voi e gioirete con me alla mia presenza."

Tessalonicesi I 5, 15-23

Guardatevi dal rendere male per male ad alcuno; ma cercate sempre il bene tra voi e con tutti. State sempre lieti, pregate incessantemente, in ogni cosa rendete grazie; questa è infatti la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi. Non spegnete lo Spirito, non disprezzate le profezie; esaminate ogni cosa, tenete ciò che è buono. Astenetevi da ogni specie di male. Il Dio della pace vi santifichi fino alla perfezione, e tutto quello che è vostro, spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo. 

Giovanni 1, 35-39
Il giorno dopo Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: "Ecco l'agnello di Dio!". E i due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, vedendo che lo seguivano, disse: "Che cercate?". Gli risposero: "Rabbì (che significa maestro), dove abiti?". Disse loro: "Venite e vedrete". Andarono dunque e videro dove abitava e quel giorno si fermarono presso di lui; erano circa le quattro del pomeriggio.

Luca 15, 3-7
Allora egli disse loro questa parabola: "Chi di voi se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va dietro a quella perduta, finché non la ritrova? Ritrovatala, se la mette in spalla tutto contento, va a casa, chiama gli amici e i vicini dicendo: Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora che era perduta. Così, vi dico, ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione. 

Grazie Gesù, grazie Maria per la tua intercessione. Amen



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