mercoledì 15 giugno 2011

Io sono la vite e voi i tralci

Non posso fare a meno di notare che questa sera la chiesa ha un volto nuovo, anzi più volti nuovi. Tanti di questi nuovi fratelli partecipano alla nostra preghiera forse spinti semplicemente dalla curiosità o che l'azione dello Spirito usi la loro curiosità per attirarli a Sè...mai nulla è al caso per il Signore e noi già per la loro presenza Lo ringraziamo e Lo benediciamo!

Apriamo le porte dei nostri cuori al Signore Gesù cantando con gioia ed esaltando il Suo Nome, innalziamo a Lui le nostre lodi, ogni ginocchio si pieghi e ogni lingua professi che Gesù è il Signore!Ogni canto genera in noi il desiderio di lodarLo sempre di più, di benedirLo e ringraziarLo a gran voce, tanto che le lodi di ciascuno si mescolano tra loro, innalzandosi come incenso verso il trono di Dio, glorificandoLo.

Il Signore vuole donarci un segno d'amore e attraverso il nostro coordinatore ci dice che spesso noi ci sentiamo indegni, poco stimati dalla gente, poco apprezzati, ma della gente a noi non deve importare nulla. Egli ci incoraggia e ci rassicura dicendoci che Lui ci stima e ci ama ed è questa la cosa importante.

A conferma un'immagine donata a un fratello, in cui il Signore dona l'immagine del Suo volto a ciascuno di noi in segno che i nostri occhi siano rivolti a Lui perchè Egli ci ama.

E ancora un'altra immagine donata a una sorella, in cui si vedono i nostri cuori, segno che Gesù è nei nostri cuori, ma in alcuni la Sua immagine è nitida, chiara; in altri invece la Sua immagine è velata e ne offusca il volto. Questo è dovuto dal fatto che in questi cuori vi è tristezza, angoscia, preoccupazione, il peccato stesso offusca l'immagine di Dio, il non perdono. Ecco tutto questo non permette ai nostri cuori di gioire e di vivere nella pace sentendo il Signore accanto a noi.

Invochiamo la presenza dello Spirito Santo su di noi, che scenda con potenza donandoci la Sua luce, il Suo calore e la Sua pace. Vieni Spirito di Dio, vieni Spirito Santo...

Il Signore risponde attraverso il passo biblico:

Gv 15,1-6
Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perchè porti più frutto. Voi siete già mondi, per la parola che vi ho annunziato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perchè senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano.

Grazie Signore Gesù per questa parola e ti chiadiamo perdono per tutte quelle volte che vogliamo fare senza di Te, mettendoci al Tuo posto. Non sempre ci ricordiamo che Tu sei la nostra vita e che senza di Te noi non siamo e non possiamo fare davvero nulla!

Questo brano ci mette nella condizione di rivedere un po' la nostra vita e di porci alcune domande. Infatti un fratello ha voluto riflettere ad alta voce chiedendosi e chiedendoci se davvero siamo quell' albero che porta frutto o un albero carico di sole foglie...

Ora lasciamo posto ai fratelli che vogliono testimoniarci la loro esperienza vissuta al Convegno nazionale di Rimini del 2-5 giugno riportandovi i file audio della loro testimonianza.


Lode e gloria a te Signore Gesù. Alleluja.

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